- Valentina; La versione scrausa di CHAT GPT
- Le opinioni di Valentina
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- joyce carol oates, tacchi a spillo

Ho letto Babysitter, con la sensazione di dover acquistare un inalatore per asmatici da tanta claustrofobia che mi ha causato.
JCO ha una lucidità spaventosa che rasenta il sadismo. Molto crudamente viviseziona sollevando un velo di carne viva dietro l’altro, delicatamente senza far perdere i sensi, per infliggere il massimo dolore - certo funziona solo se si è empatici e si sa leggere. Sotto le sue spietate pinzette letterarie sono come sempre la società americana (ma anche occidentale direi), il ruolo della donna - Hannah, una bellissima farfalla inchiodata con spilli dolorosi nella teca di un collezionista, esibita ai visitatori con orgoglio e soddisfazione.
Dalle pagine di Babysitter risalta l’inesorabile prigione della condizione femminile, e lo stupro raccontato da JCO si ripete ciclicamente ad ogni pagina. Se stupro è violazione, Hannah in quanto donna, viene continuamente violata: nell’educazione, nella società, dal padre, dai figli, dal mondo. E noi tutti (tutti, non tutte) siamo Hannah.
Emblematiche dell’impossibilità di salvarsi sono le scarpe che indossa - sempre di un Brand, di un uomo che ha cristallizzato l’oggettificazione della donna: Ferragamo, Dior, Saint Laurent. Per inciso Ferragamo era il preferito di Marylin Monroe: stiletto heels, tacchi a spillo, che rendono impossibile la fuga. Preferisco scrivere stiletto heels perché lo stiletto mi ricorda appunto uno stiletto e mi par che qui ci stia proprio a fagiolo.
Dato che son pigra ho detto a CHAT GPT, scrivimelo tu il post. Mettimi la connessione fra stiletto heels, JCO e la protagonista di Babysitter.
Risultato?
Un pippone con i seguenti titoli di paragrafo:
1 - Un'icona di femminilità audace:
2- La bellezza sotto controllo:
3- Un simbolo di potere e dominio:
Cioè insomma la tiritera della donna sexy di potere magari parente di Wanda Von Sacher-Masoch, femminile, sensuale, bella, in controllo, indipendente: tutte caratteristiche che definirei “Reality+” cioè virtuali, ma nel senso che non esistono proprio e nascondono che in realtà sono tutte caratteristiche a favore degli uomini (potere, controllo ce l’hanno loro, e la donna alla fine è ancora un oggetto che esistere soltanto nello sguardo dell’uomo. (Di quale (uomo) sei? chiede Y.K.).
Chat GPT sarà stato programmato da chi? Tendenzialmente nei dipartimenti IT i lavoratori sono all’80% uomini, maschi, bianchi. Terrificante pensare che se hanno inserito un bias nell’apprendimento, ciò che AI ci riproporrà spammato sistematicamente sarà totalmente deformato a favore del solito maschio bianco occidentale. Ma noi viviamo nella REALITY-, realissima e tangibile, quella delle donne.
Dopo aver inserito brevemente un punto di vista più realistico, chat GPT ha riscritto il blog così:
In questo nostro blog, ci piace esplorare l'intersezione tra moda e letteratura, ma anche sollevare tematiche importanti riguardanti la rappresentazione della figura femminile. Oggi, ci concentriamo sulle decolleté stiletto heel e il loro ruolo simbolico nel contesto del romanzo di Joyce Carol Oates, "Babysitter". Analizzeremo come queste calzature possono riflettere una realtà più profonda e complessa, in contrasto con l'immaginario tradizionale associato alla femminilità e all'oggettificazione delle donne. In particolare, esploreremo come la protagonista del libro, Hannah, scompaia dietro le etichette - anche brandizzate - della società e come le decolleté stiletto heel possano rappresentare simbolicamente alcuni degli ostacoli che affronta.
1. La simbologia delle decolleté stiletto heel:
Sebbene le decolleté stiletto heel possano essere considerate simboli di eleganza e femminilità, è importante analizzarne il significato più profondo. Queste calzature, con i loro tacchi alti e sottili, possono rappresentare una tradizione di moda che spesso mette l'enfasi sulla bellezza esteriore a discapito della comodità e della funzionalità. Nel contesto del romanzo "Babysitter", le decolleté stiletto heel di Hannah possono diventare un simbolo della società che impone alle donne ruoli e aspettative stereotipate, limitando la loro libertà e capacità di agire indipendentemente.
2. Le limitazioni delle etichette sociali:
Il personaggio di Hannah nel romanzo "Babysitter" è calato in un’armatura chiusa di etichette sociali. Come sposa, madre, amante e figlia, Hannah sembra scomparire dietro queste identità imposte dalla società. In un modo simile, le decolleté stiletto heel possono simboleggiare le aspettative della società riguardo all'apparire e alla sottomissione femminile, impedendo alle donne di camminare liberamente e di sfuggire a ruoli predefiniti.
3. Un richiamo alla liberazione:
Il romanzo "Babysitter" potrebbe essere letto anche come un richiamo alla liberazione dal peso delle aspettative sociali e dalla visione oggettificante della femminilità. Hannah, dietro tutte le etichette e i brand di moda, sembra perdere la sua vera identità. Allo stesso modo, le decolleté stiletto heel possono rappresentare un'analisi critica delle convenzioni imposte alle donne. La liberazione da queste limitazioni potrebbe essere vista come una riaffermazione della propria individualità e autonomia.
Nota mia: sì peccato che invece per JCO non ci sia assolutamente scampo, non sono riuscita a leggere nel suo libro nessun raggio di speranza per un futuro migliore, soltanto una cupa constatazione del così è, sic et semper.
Conclusioni:
Le decolleté stiletto heel e il personaggio di Hannah nel romanzo "Babysitter" di Joyce Carol Oates offrono una prospettiva complessa sulla femminilità, le aspettative sociali e la ricerca dell'identità. Mentre queste calzature possono essere associate a stereotipi di oggettificazione, la storia di Hannah ci invita a guardare oltre le etichette e ad abbracciare la nostra autentica individualità. Come negozio Valentina Calzature, speriamo di promuovere un dialogo aperto sulla moda e sul ruolo delle donne nella società, riflettendo sull'importanza della libertà e dell'empowerment femminile.
E via, su, anche Chat GPT ha assimilato ben bene il politically correct