Chi dice donna dice danno

Forse esco dal seminato con questo post. Ho appena finito di leggere un libro, Lisa Taddeo, Three Women, brillante per la narrazione di una disparità di genere sottile e pervasiva come l’acqua.
E che c’entra con il negozio di scarpe? Niente, solo che io sono Valentina.
In negozio vediamo tutti i giorni donne, donne che comprano le scarpe, clienti, amici, conoscenti, turiste, di passaggio e di ritorno. Sole, in gruppo, in coppia. Lavoriamo con l’universo femminile e per noi donna non è certamente danno. E’ semplicemente la metà della popolazione del pianeta. Non una costola.
Il nostro negozio non è alla moda, non ha l’arredamento minimalista bianco moderno né vintage shabby ultimo strillo. Non ha le luci “giuste”, dettate dagli esperti di marketing. Non ha marchi famosi dalle cifre a 4 zeri. Non ha vetrine di spicco, artistiche e belle dove si vede tutto tranne che scarpe.
E’ un negozio nato e arredato nel 1984 e così è rimasto, volendo lo potremmo definire “scassettato”, ma trovo che l’atmosfera sia autentica, di quando è stato creato e pensato per le donne che passano da noi tutti i giorni. Il divano verde, bello e comodo ha accolto migliaia di donne che si sono sedute a provare scarpe, stivali e sandali, a fare due chiacchiere, a ridere scherzare, ma anche discutere e qualche volta anche piangere.
Ci siamo sempre concentrati su ciò che veramente serve: comodità, buon prezzo e qualità. Gusto e assortimento. E abbiamo sempre ascoltato ciò che viene chiesto. Certo, proponiamo anche le tendenze, ci teniamo ad essere sempre aggiornati, ma di fatto seguiamo le necessità delle donne fiorentine, toscane, italiane e straniere.
La “donna” non è una chimera che segue ciecamente la moda, quella patinata di instagram e degli influencer, la donna è la cameriera che ha bisogno di scarpe nere comode, è la hostess che ha bisogno del tacco comodo, è la manager che vuole scarpe da ufficio belle ma comode, è la sportiva che vuole camminare con stile ma comoda, è la poliziotta che vuole scarpe per una cerimonia, eleganti ma comode, è la zia, la nonna, la mamma, la dottoressa e l’Architettrice (cit. Mazzucco). Tutte le richieste che ci vengono fatte hanno come corredo la comodità.
La nostra missione è quella di riuscire a dare la comodità, che spesso manca nelle proposte di tendenza. Vogliamo correre lontanissimi dalla vecchia usanza cinese di fasciare i piedi alle donne (bambine), di cui il tacco 12, la forma sfilata, le varie calzature “femminili” sono uno strascico.
La donna non è un oggetto, non deve solo rispondere preda allo sguardo maschile. Non si esaurisce in mamma, in compagna e moglie. Non è un’idea senza ombra che vive nella mente altrui (di lui).
Sono felice ma anche turbata che ci siano così tante produzioni artistiche - libri, film, mostre, ecc - che come il canarino nella miniera di carbone di Vonnegut sono tanti campanelli d'allarme sulla situazione femminile: mi chiedo se non stiamo tornando indietro, al chi dice donna dice danno.

Alcuni libri che mi sono piaciuti

Cigni Selvatici Jung Chang Chang, Jung Cigni selvatici TEA 2010
Lezioni di Chimica Bonnie Garmus Garmus, Bonnie Lezioni di chimica Rizzoli 2022
L'architettrice Melania Mazzucco Mazzucco, Melania L’architettrice Einaudi
Tre Donne Lisa Taddeo Taddeo, Lisa Tre donne Mondadori, 2020
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